Si sa, gli italiani sono un po’… corsari quando si trovano all’estero, e fanno cose che a casa loro non si permetterebbero a volte nemmeno di pensare. C’è però almeno una cosa che vi sconsigliamo caldamente: fare i furbi (cioè i portoghesi) sui mezzi pubblici. I controlli sono frequenti, e severi, e le multe, non proprio economiche, certe. I controllori sono in borghese, vestiti come invisibili passeggeri, e quando salgono sui bus o tram non si fanno minimamente notare. Ma pochi secondi dopo la chiusura delle porte si alzano, bloccano le macchinette obliteratrici e cominciano a chiedere i biglietti. Sono discreti, ma inflessibili. Le multe, dopo aver identificato il passeggero inadempiente, sono anche di 40 euro per chi paga in contanti o entro i cinque giorni lavorativi successivi, e aumentano 50 se si paga in ritardo. I controllori possono incassare in contanti o addebitare la sanzione tramite carta di pagamento (bancomat o carta di debito/credito). Si viene multati anche se trovati in compagnia di un animale o un bagaglio ma non si è provveduto a fare e obliterare il relativo biglietto.
Qui di seguito due esempi illuminanti di italiani che raccontano la loro esperienza con i controllori, uno a Bratislava e l’altro a Presov, nella Slovacchia orientale:
Controllo totale. La disciplina degli slovacchi sui mezzi pubblici
Le soluzioni intelligenti, l’ATAC e la guerra ai portoghesi. Quando la Slovacchia insegna
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