Jan Kaplicky, praghese, ma residente a Londra negli ultimi quarant’anni della sua vita, era un architetto/artista visionario, catapultato nella nostra era da una non ben precisata eta’ del futuro. O semplicemente da un altro pianeta. Morto settantunenne nel gennaio 2009, ha lasciato alcuni degli edifici della Gran Bretagna più moderni e ispiranti per le nuove generazioni di architetti, con una inconfondibile impronta “organica”.
Figlio di un illustratore botanico ed illustratore, fuggì dalla Cecoslovacchia invasa dai carri armati sovietici nel 1968, e arrivò a Londra dove ebbe l’occasione di lavorare in momenti diversi con Richard Rogers, che lo ha definito «uno dei pochi architetti brillanti, e un vero innovatore», Renzo Piano e Norman Foster. Dieci anni dopo fondò con David Nixon la Future Systems, studio di architettura innovativo conosciuto in tutto il mondo per lo stile futuristico dei suoi progetti.
Per filosofia e natura, Jan Kaplicky era principalmente un architetto, ma il suo tocco creativo può essere visto in molte altre discipline artistiche. È stato spesso ispirato a forme naturali – ragnatele, ali di farfalla, o scaglie di pesce. Kaplicky ha ricevuto molti premi, il più prestigioso dei quali è stato il premio britannico per l’architettura, il Premio Stirling, ottenuto per il Media Centre di Lords Cricket Ground a Londra. I progetti più recenti di Kaplicky includono il Centro Congressi con sala concerti di České Budějovice e la Biblioteca Nazionale di Praga, entrambi in Repubblica Ceca. Purtroppo, quest’ultima sembra troppo moderna per essere portata a termine: lo stesso presidente della repubblica Vaclav Klaus ne ha fermato la realizzazione nonostante il progetto di Future Systems avesse vinto il concorso nel 2006. È però in corso di realizzazione una sua opera in Italia: il Museo Casa Natale Enzo Ferrari, un enorme cofano d’auto che aprirà a Modena la prossima primavera.
Quando Kaplicky tenne una conferenza a Praga parecchi anni fa, enumerò dieci aspetti principali del suo lavoro, tra i quali la libertà, la creatività, l’eleganza, la sensualità, il colore, l’innovazione e l’ispirazione. Ha raggiunto la fama con due edifici simbolo, il Media Centre a Lords Cricket Ground a Londra e il grande magazzino Selfridges a Birmingham.
Di Kaplicky è stata aperta il mese scorso una rassegna antologica al Museo Danubiana di Bratislava: “Jan Kaplicky: his own way”, che ha lo scopo di presentare la personalità e l’opera dell’artista in un ampio contesto, dai modelli architettonici alla gioielleria e alla moda. «Jan Kaplicky è giustamente considerato uno dei visionari più influenti dell’architettura moderna», ha scritto Eva Jiricna, curatore della mostra e sua collaboratrice per un lungo periodo. In mostra modelli tridimensionali di progetti – realizzati e non – disegni tecnici e rendering di molte delle sue opere su cartelloni di grandi dimensioni alle pareti del museo, insieme a posate, stoviglie, oggetti di design e gioielli. Kaplicky scrisse in uno dei suoi libri: «in passato hanno riso dei miei progetti, ora li stanno copiando».
Jan Kaplicky: his own way. Aperta fino al 4/12/2011, da martedì a domenica dalle 10 alle 18, ingresso 4 euro (ridotto 2 euro). Info: http://danubiana.eu.